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PERFORMANCE / IN SOSPESO by Sara Paternesi & Liber Dorizzi

Spettacolo
IN SOSPESO prima regionale, 20'

di Sara Paternesi e Liber Dorizzi
Compagnia XE

€ 8 posto unico numerato (il biglietto include la performance "Continuum")

Coreografia e interpretazione Sara Paternesi e Liber Dorizzi
Musiche originali Alessandro Paternesi
Foto Lucia Baldini
Produzione Compagnia Xe


Depositarsi, mescolarsi distintamente, considerare ascoltando, digerire.
Come in una sospensione chimica dove gli elementi coesistono creandosi spazio a vicenda, così i corpi pretendono di essere in continuo mutamento a metà tra l'affiorare e il depositarsi trovando il modo di coesistere in un ambiente condiviso. L'arpa e il contrabbasso sono stati i due archetipi di riferimento sia come sonorità che come estetica. (S. Paternesi, L. Dorizzi)

Depositarsi, mescolarsi distintamente, considerare ascoltando, digerire. Come in una sospensione chimica, dove gli elementi coesistono creandosi spazio a vicenda, così i corpi pretendono di essere in continuo mutamento, a metà tra l’affiorare e il depositarsi, ricercando il modo di abitare un ambiente condiviso.
L’arpa e il contrabbasso sono stati i due archetipi di riferimento del progetto sia come sonorità che come estetica, perché liberamente associati rispettivamente al corpo femminile e a quello maschile.
La ricerca parte da caratteristiche fisico/estetiche e acustiche dei due strumenti ai quali ci siamo accostati individualmente con l’obbiettivo - in un secondo momento - di definire un linguaggio condiviso. Abbiamo deciso di investigare qualità di movimento partendo dai gesti che il musicista produce nel suonare gli strumenti, dal suono di questi, dal ruolo che adempiono all’interno dell’orchestra e dalla loro estetica (forma, struttura).
Sebbene – inizialmente – l’associazione figurativa del corpo maschile e quello femminile era rispettivamente il contrabbasso per l’uno e l’arpa per l’altro, successivamente ognuno di noi ha lavorato confrontandosi con entrambi gli strumenti permettendo lo sviluppo di una corrispondenza corporea personale rispetto all'oggetto. Il corpo iniziava a contenere qualità di movimento opposte: due energie amorfe si servono di mezzi esterni per concretizzare lo studio di un nuovo vocabolario.
Abbiamo iniziato lo studio di questa nuova lingua prendendo in esame il contrabbasso: strumento che nella tradizione musicale ricopre un ruolo di sostegno nell’orchestra, crea il “basamento” sul quale gli altri elementi riescono ad ancorare il loro suono.
Possiamo immaginarlo come lava che, generata dal magma, rilascia la propria componente gassosa per essere modellata dallo spazio esterno, così da creare una base solida su cui gli strati successivi possano sedimentarsi. Il movimento è quindi grossolano ma percettivo: il corpo riceve impulsi dall’esterno e vi risponde istintivamente, dando vita ad uno scambio fertile, atto a creare una struttura stabile e al tempo stesso permeabile.
L'arpa, al contrario, avendo un registro più acuto viene spesso utilizzata in accompagnamento alla voce: la raffinatezza del suono si riflette naturalmente nell’estetica sofisticata dello strumento. Il movimento diventa più preciso e dettagliato: come le dita dell’arpista sanno esattamente quale corda tirare in modo da produrre uno specifico suono, così le nostre estremità iniziano a disporre ordine nello spazio come se lo stessero arredando. I due corpi/strumenti interagiscono per accumulazione di gesti/suoni, scanditi dal ritmo che va ad instaurarsi naturalmente tra gli stessi.
Abbiamo lavorato sui nostri corpi come musicisti, tesi a esplorare tutte le possibilità offerte dal proprio “strumento”, con l’obbiettivo di generare una sinfonia. Approcciando individualmente il medesimo oggetto di ricerca, ciascun danzatore ha generato un “vocabolario” personale e condivisibile orientato al dialogo. Il risultato di questo processo è la creazione di due “suoni" ben distinti: due corpi per ontologia differenti, si ritrovano a prendere forme esteticamente disuguali pur mantenendo un’immagine e una valenza comune.
La conversazione avviene in uno spazio indefinito, magmatico: un contenitore in continuo mutamento, plasmato dalle domande e dalle risposte scambiate tra i due corpi. Questo viene poi riempito in tempo reale dalle decisioni dei danzatori, in una progressione di tentativi di dialogo portatori di risultati sempre differenti. In questo senso accade una definizione reciproca: lo spazio si fa materico via via che la relazione tra i due corpi si addensa. Ed è proprio il parallelismo tra amorfo e indefinito che permette ai danzatori – ogni volta – di evitare la caduta in una conversazione prevedibile: un dialogo smette di essere vero nel momento in cui diamo per scontata la risposta dell’altro al nostro input.
La nostra intenzione è quella di generare un fragile territorio di incontro, in cui la dialettica dipende da contingenze precarie e – necessariamente – dall’esistenza di un vocabolario condiviso. I danzatori, grazie al loro corpo/strumento, scelgono di protendere verso l’altro; una comprensione vicendevole fondata su una costante rielaborazione delle proprie certezze atta a superare codici prestabiliti e stilemi pregressi.

Lo spettacolo è stato vincitore del Premio della Fondazione Creativamente – Prospettiva Danza 2019


SARA PATERNESI / coreografa - danzatrice
Nasce a Fabriano (AN) nel 1993 dove, sin da piccola, inizia lo studio della danza. Dal 2012 al 2015 frequenta il triennio di Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, conseguendo il diploma come danzatrice. Si trasferisce poi ad Amsterdam dove approfondisce il lavoro di floor work e improvvisazione; nel 2016/2017 svolge il "Dance Intensive" presso il Tanzfabrik di Berlino. Da settembre 2017 a settembre 2018 veste il ruolo di protagonista nella produzione Erodiade, fame di vento con coreografie di Julie Ann Anzilotti. Da maggio 2018 è co-fondatrice con danzatori internazionali del collettivo “Edgar C” con sede a Berlino presentando We use to be like that. Il 30 novembre 2018 debutta con lo spettacolo In Sospeso al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa (FI).

LIBER DORIZZI / coreografo - danzatore
Dopo aver studiato linguaggio del corpo Metodo Stanislvskij/Stasberg con Renzo e Irina Casali ed aver frequentato seminari di Teatro Coreografico con Max Cuccaro frequenta l'Atelier di Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, dove nel 2015 consegue il diploma di danzatore. Debutta insieme a Sara Paternesi con lo spettacolo In Sospeso firmando anche la coreografia.

Compagnia Xe
La Compagnia Xe fondata nel 1991 da Julie Ann Anzilotti è in residenza coreografica dal 1997 al Teatro Comunale Niccolini di S.Casciano Val di Pesa (FI). Realizza da trent’anni produzioni di teatrodanza con la partecipazione di artisti di teatro, musica e arte visiva. Lo spettacolo Erodiade–Fame di vento 1993>2017 con scene di Alighiero Boetti è stato scelto per il Progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni 80/90, con la direzione di Marinella Guatterini.
Dal 2000 la Compagnia cura il progetto Personae con artisti diversamente abili e non, realizzando un profondo e articolato percorso di produzione artistica, presentata in Teatri e Festivalitaliani.

La Compagnia Xe è sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di San Casciano V.P.

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