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HANGARTFEST 2019: SPERIMENTARE PER COINVOLGERE


“La danza contemporanea è in grado di offrire ai coreografi grande libertà in termini di ricerca e sperimentazione; per questo motivo, crediamo che, rispetto ad altri generi, sia la forma di espressione più vicina alle nuove generazioni. A noi interessa indagare questo ambito e portarne i risultati al grande pubblico”.

Così il Direttore artistico Antonio Cioffi ha aperto la conferenza stampa di presentazione di HANGARTFEST, il festival di danza contemporanea che dal 5 settembre al 6 ottobre tornerà a Pesaro con il suo ampio programma di eventi e spettacoli dal vivo.

L’incontro, tenutosi il 25 luglio alla Sala Rossa del Comune di Pesaro, si è svolto alla presenza del Vicesindaco e Assessore alla Bellezza Daniele Vimini e del Consigliere regionale Andrea Biancani, in rappresentanza della Regione Marche. Sono intervenute anche le coreografe marchigiane Monica Miniucchi e Michela Paoloni che, nel presentare i propri lavori, hanno sottolineato l’importanza rivestita dal festival, la cui linea artistica mira a dare visibilità al lavoro di artisti e coreografi che sperimentano con linguaggi espressivi innovativi.

Lo scegliere di portare in scena performance di danza contemporanea, per definizione originali, inusuali e anticonvenzionali, rischia di rendere difficile, forse problematico, il rapporto tra pubblico e artista. Nonostante questo, HANGARTFEST ha dimostrato di saper coinvolgere e far crescere, negli anni, il numero dei propri spettatori, i quali tornano a partecipare con interesse ai suoi eventi.

Lo afferma il Consigliere regionale Andrea Biancani parlando del sostegno della Regione Marche, il cui finanziamento triennale si va ad affiancare a quello del MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come riconoscimento per la capacità del festival di presentare produzioni di alta qualità e di valorizzare la sperimentazione creativa senza per questo estraniare e “lasciare indietro” gli spettatori.

Obiettivo essenziale del festival, infatti, è quello di instaurare un contatto autentico tra pubblico e artista: Michela Paoloni, coreografa maceratese, sottolinea questo aspetto quando parla del momento di condivisione che seguirà l’anteprima del suo spettacolo I AM, in scena il 29 settembre alla Chiesa della Maddalena. Questo sarà un momento di dialogo con gli spettatori – in gergo sharing– durante il quale chi lo desidera potrà scambiare opinioni e sensazioni con gli artisti.

Il riscontro del pubblico avrà un impatto importante sullo sviluppo dell’opera, ancora in fase di studio e che vede artisti provenienti da campi di indagine diversa – un musicista, uno scultore e un videomaker – collaborare alla realizzazione di uno spettacolo che si ispira al mito del Minotauro e del labirinto e alle sue interpretazioni simboliche.

L’Assessore di Pesaro Daniele Vimini ha espresso il suo apprezzamento per l’evento di apertura del festival che, come di consueto, si svolgerà all’aperto, in uno spazio urbano, l’affollata Piazza del Popolo a Pesaro, a ribadire ancora una volta la volontà di creare un dialogo tra pubblico e danza contemporanea.

La performance, in scena il 5 settembre, non potrà certamente passare inosservata: Transports Exceptionnels, della compagnia Beau Geste, sarà uno spettacolo denso di poesia e di grande impatto visivo nel quale un ballerino intratterrà una singolare danza con un escavatore; un duetto improbabile nel quale la macchina, elemento artificiale figlio dell’ingegno umano, danza con il suo creatore e, in maniera meccanica e probabilmente imperfetta, lo solleva e lo protegge.

Importante anche l’intervento di Monica Miniucchi, coreografa e danzaterapeuta di Pesaro, che l' 11 settembre presenterà AL,un progetto che vedrà danzatori non professionisti portare in scena il frutto di un laboratorio di ricerca corporea incentrato sul delicato tema del rapporto con la malattia dell’Alzheimer. Un’opera che susciterà negli spettatori un profondo coinvolgimento emotivo servendosi di un linguaggio coreografico nel quale il gesto, lontano dall'essere elemento puramente estetico, si riempirà di contenuti, di significati, di storie.

La piattaforma creativa Young up! chiuderà in bellezza la XVI edizione del festival; ideata per favorire la crescita artistica di giovanissimi coreografi, porterà in scena i nove lavori selezionati che si alterneranno, nella serata del 6 ottobre, sul palcoscenico della Chiesa della Maddalena.

HANGARTFEST dimostra, ancora una volta, di avere un occhio di riguardo per i giovani, per gli artisti locali e al contempo di essere in grado di valicare i confini nazionali per intercettare e portare a Pesaro le ultime novità del panorama internazionale. Cinque saranno gli spettacoli ideati e coreografati da giovani artisti provenienti da Israele, polo fortemente creativo per quel che riguarda le arti contemporanee ed in particolare la danza.

Per concludere, Antonio Cioffi dà un’anticipazione per quel che riguarda l’edizione del festival del 2020 e l’attenzione che questa porrà sulla figura di Guglielmo Ebreo (1420 – 1484), nel seicentenario della sua nascita. All’artista pesarese si deve il più antico manoscritto di coreografia esistente al mondo, il De Pratica Seu Arte Tripudii (Trattato dell'Arte del Ballare), poco conosciuto in Italia ma conosciutissimo agli esperti di settore a livello mondiale.

Potete assistere ad alcuni momenti della conferenza stampa nel breve video qui sotto:

Altea Alessandrini

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